“ritrova la tua dignità„

domenica 11 dicembre 2011

S. Natale 2011

Buon Natale  2011!        
Buon Anno 2012!

Carissimi amici e benefattori,  
                                            “Giriteka" augura di cuore a tutti e a ciascuno di voi un Buon Natale ed un sereno anno nuovo.
Il Signore che viene sia fonte di speranza per ciascuno di noi, per le nostre famiglie, per tutte le persone che ci sono care ed anche per i nostri Paesi che, anche se per aspetti diversi,  attendono un futuro migliore, di pace e di serenità. In particolare, lo attendono con speranza i nostri ragazzi che  sovente aspettano invano che i propri genitori o qualcuno della famiglia li venga a cercare per riaccoglierli con affetto a casa. Molti di loro sanno di potere contare solo su se stessi: di conseguenza, desiderando un avvenire dignitoso si impegnano con serietà e responsabilità nello studio e nell’apprendimento di un mestiere.
            Purtroppo, i nuovi ragazzi che approdano al Centro sono sempre più piccoli, mediamente hanno 7/8 anni.             Grazie al fatto che ultimamente siamo riusciti a reinserirne molti, in questi giorni abbiamo accolto altri cinque bambini: sono piccoli e non desiderano altro che sentirsi amati e protetti in un ambiente caloroso e familiare.
            In questo momento stiamo seguendo circa duecento ragazzi, impegnati nelle diverse fasi dei nostri progetti di recupero. L’accoglienza di tipo residenziale è sempre al completo. Trenta ragazzi  vivono presso il nostro Centro; altri dieci vivono nelle  due case succursali accompagnati da un animatore: sono i più grandi che, in questo modo, vivono una maggiore indipendenza e sono quindi prossimi a “spiccare il volo”  e a reinserirsi nella società dalla quale prima erano stati esclusi. Gli altri ragazzi (quelli “esterni”) vengono al Centro di giorno, poi alla sera ritornano a dormire al mercato. Per molti di loro abbiamo trovato alcune “famiglie di accoglienza” (per il momento sono trentatré): questa soluzione ci ha permesso di reinserirli anche nella scuola della città. Abbiamo quindi centottantasette ragazzi che frequentano la scuola statale: centosettacinque alla scuola elementare e dodici a quella secondaria.
In tutto questo, è fondamentale l’aiuto che ci viene dalle adozioni a distanza dei singoli ragazzi e delle famiglie di accoglienza che, seppure vivano in condizioni di estrema povertà materiale, esprimono un’ammirevole ricchezza di  cuore accogliendo nuovi “figli” che si aggiungono alle loro “nidiate”, a volte già di per sé numerose.
            Il tempo del Natale e della fine dell’anno si presta per fare il bilancio dell’attività svolta nel 2011 e per programmare quella per il 2012 che si annuncia.       A questo proposito, colgo l’occasione per ringraziare quanti sostengono il Centro nei modi più diversi.
            Da un punto di vista mio personale, esprimo un grazie riconoscente per la disponibilità e competenza agli amici medici di Verona che, al mio rientro in Italia per un intervento chirurgico, mi hanno facilitato in tutti i modi, perché potessi tornare in Burundi il prima possibile ed in forma: posso quindi dire che il “problema salute” resta ormai  un lontano ricordo.
            Grazie, vi porto tutti nel cuore. Durante il soggiorno in Italia, è stata una gioia non solo riabbracciare la mia comunità, la mia famiglia e la mia parrocchia, ma anche l’incontro con molti amici di Giriteka, insieme ai quali abbiamo condiviso dal vivo la crescita e lo sviluppo del Centro.
            Mentre ero via, la vita del Centro è proseguita senza troppe difficoltà, grazie alla presenza fissa  di suor Angiolina e all’alternarsi delle  altre suore  della Comunità. Inoltre, ringrazio in modo speciale Francesca, volontaria dello SVI, che è sempre stata di aiuto nella gestione della contabilità e che ora, dopo quattro anni in Burundi con suo marito Damiano, è in partenza per un nuovo progetto di volontariato in Uganda. Grazie di cuore, Francesca, per la tua disponibilità e per la tua competenza, e auguri per la nuova esperienza! Ora, ci saranno di aiuto Chiara (un’altra volontaria italiana che vive qui a Ngozi) e due  collaboratori del Centro.
            In Burundi stiamo vivendo una situazione di pace più apparente che reale. Lo dimostrano i fatti tragici della vicina Kiremba accaduti in questi ultimi giorni, e cioè l’assalto alla casa delle suore Ancelle, l’uccisione della loro suor Lucrezia e di Francesco (un medico dentista italiano), il ferimento di un’altra suora. La dinamica dei fatti non rende convincente la tesi che si sia trattato di una rapina degenerata in omicidio, ma lascia intuire che dietro vi sia un disegno più complesso e articolato. In un Paese dove tutto si regge su equilibri fragilissimi,  ogni mezzo è valido per chi ha interesse a destabilizzare; per essere bersagli a rischio, basta fare del bene che sia concretamente visibile... Vivendo qui, sappiamo di rischiare: lo percepisce anche la popolazione che in modo commovente ci è vicina  e, a modo suo, ci incoraggia a restare. E sì, noi restiamo e ringraziamo anche chi, da lontano, con il suo aiuto ci incoraggia a continuare a servire i più poveri.
Dagli amici di Verona abbiamo ricevuto un altro forno per il pane ed altre attrezzature, sia per la forneria, sia per i vari atelier. Proprio in questi giorni ho ricevuto la conferma dell’arrivo di un gruppo elettrogeno che ci consentirà di fare fronte ai frequenti distacchi dell’energia elettrica: così, la produzione del forno non  subirà interruzioni. Per questo, ringraziamo in modo particolare la ditta Forni Zucchelli e l’infaticabile segretaria Giovanna che ci sostengono di continuo, unitamente alla prof.ssa Baggio, al sig. Carlo e a tutti quanti hanno contribuito a donarci strumenti tanto preziosi per le attività e la vita del Centro.
Quest’anno abbiamo avuto la gioia di accogliere alcune persone in visita a Giriteka: potrete leggere le loro testimonianze nel blog  http://giriteka.blogspot.com . Altri si preparano ed altri ancora chiedono di venire. A questo proposito abbiamo costruito una piccola casa di accoglienza annessa alla nostra per chi desidera condividere la nostra vita con i ragazzi di Giriteka.
Per chi sostiene le adozioni a distanza faccio presente che è normale la sostituzione del ragazzo adottato con uno nuovo quando, alla positiva conclusione del suo percorso, si reinserisce nella società. In altre parole la sostituzione, da un lato, è indice del conseguimento dell’obiettivo del progetto sostenuto da chi adotta a distanza, dall’altro consente ad un altro ragazzo di avere le stesse possibilità di chi, prima di lui, “ce l’ha fatta”.
Concludo con il grazie mio personale, di suor Angiolina, dei collaboratori e di tutti nostri ragazzi; è viva la nostra riconoscenza accompagnata dalla continua preghiera per la vicinanza ed il sostegno che non ci lasciate mai mancare.
Di cuore, auguri di ogni bene.
Ngozi, S. Natale 2011                                      Suor Bruna Chiarini

Testimonianze 2011

Testimonianze di visitatrici e visitatori che hanno trascorso un po’ del loro tempo al Centro Giriteka.

Beatrice

Care suor Bruna e suor Angiolina,
mi avete accolto come in una grande famiglia, con tanto affetto e generosità.
Mi avete permesso di vivere e condividere con voi questi giorni passati insieme, come se da sempre io avessi fatto parte di questo mondo.
Mi avete fatto ritrovare il Signore, quel Dio che spesso cerchiamo solo per le grazie e i favori, e l’ho trovato nelle cose semplici e belle, nelle preghiere del bambino Tuie e nella colazione condivisa con il BUONGIORNO della mattina.
Mi sono sentita a casa, in questo centro nel cuore dell’Africa, come da tempo non mi accadeva altrove.
Ho imparato a guardare al di là di ciò che sembra e in fondo questi giorni con voi mi hanno fatto trovare la serenità persa.
Non posso lasciarvi molto denaro perché purtroppo non ne ho davvero molto nemmeno in Italia, ma ci tenevo a investirne anche pochi per questo Centro, per quei bambini là fuori così grandi, ma ancora innocenti che ormai mi sono abituata a vedere e sentire fin dall’alba.
Spero di sentirvi presto e di rivedervi fra meno di un anno.
Per qualsiasi cosa, l’indirizzo e-mail l’avete, sentiamoci!
Grazie di cuore per tutto, davvero!
Vi voglio bene
TUGWANA MUNDA
Beatrice (italiana)

Soeur Gemma
“È Natale ogni volta che si asciugano le lacrime di un bambino...”
Voglio condividere con voi un’esperienza che ho appena vissuto al Centro Giriteka.
Nella mia cultura ruandese, un bambino che vive sulla strada è abbandonato a sé stesso, abbandonato dalla sua sua famiglia ed è difficile trovare una famiglia che lo accolga.
I bambini di Giriteka mi hanno permesso di cancellare i miei pregiudizi di prima.
Mi hanno accolta e adottata sia come la loro sorella maggiore sia come suora infemiera.
Molti venivano per farsi curare per una piccola ferita e dietro questa visite spesso prolungate o frequenti si nascondeva un desiderio da decifrare: l’essere ascoltati o un desiderio di affetto, perché tutti hanno una storia famigliare unica, di povertà, ma soprattutto di divisione che spinge il bambino sulla strada.
Questa esperienza mi ha insegnato ad aiutare questi ragazzi a crescere, a capirli e soprattutto a ad amarli di più.
Tra i servizi da svolgere, dovevo anche controllare l’ordine nel loro dormitorio: è stata una grande sorpresa vedere come questi bambini arrivano a cambiare il disordine della strada in un ordine nel loro armadietto, nella pulizia dei vestiti e tutto questo con cura.
Ho scoperto che ascoltarli spesso durante i vari servizi (cucina, pulizie) è una terapia che li porta a liberare le loro parole nel desiderio di guarire raccontando la loro storia vissuta sulla strada.
Questa esperienza resterà incisa nella mia memoria e nella mia preghiera.

Suor Gemma (suora rwandese)




Francesca
In un mondo che ha perso la sua dignità, Giriteka dà un’opportunità a chiunque di ritrovarla. Questo Centro è stato per me la scoperta di una nuova realtà. Una realtà dove ogni persona trova un suo posto, un suo ruolo, un suo significato.
Durante questi tre anni passati a fianco di suor Bruna, di suor Angiolina e dei bambini, ho imparato molto. Ho imparato cosa sia l’amore che non chiede niente in cambio: quello scorto negli occhi delle suore che accompagnano i ragazzi nel loro difficile quanto impegnativo cammino verso una nuova vita. Ho imparato a leggere negli occhi di questi bambini che vengono dalla strada, che non si esprimono a parole ma a sguardi. Ho cercato di trovare una comunicazione, seppur superficiale, con loro per conoscere le loro storie, le loro problematiche, le loro vite.
Ho cercato anche di dare. La mia conoscenza, la mia voglia di apprendere, la mia voglia di conoscere. Mi sono sempre sentita accettata e apprezzata per ciò che sono. Inoltre, Giriteka mi ha offerto l’opportunità di incrociare, di sfiorare, di incontrare persone di cui altrimenti ignorerei l’esistenza. Ringrazio quindi il Centro per l’occasione che mi ha dato. Occasione di aiutare e di farmi aiutare, di conoscere e di farmi conoscere, di ascoltare e di farmi ascoltare. Di mettermi in discussione, di sorridere, di condividere, di imparare e di amare. Di completare un percorso lungo quattro anni in questa terra burundese.
Un affettuoso abbraccio a tutti.
Francesca (volontaria italiana in Burundi)

Gisele
Dopo avere trascorso due mesi al Centro Giriteka, posso dire della bella opera di carità che le Suore Missionarie della Società di Maria hanno realizzato nella città di Ngozi. Un lavoro che non è affatto facile da svolgere ma che le suore svolgono donandosi corpo, anima e spirito al servizio di questi ragazzi di strada abbandonati dalle proprie famiglie per le cause più diverse. Le suore aiutano i ragazzi offrendo loro una formazione completa e li rieducano ai valori umani, morali e intellettuali perché si riconcilino con la società. Fanno loro imparare alcuni mestieri qualificati e promuovono corsi di alfabetizzazione; li aiutano a riconoscere il valore del rispetto di se stessi e degli altri. Li aiutano anche con atti di carità come i pasti, le cure mediche ed i vestiti. La sera pregano con i ragazzi per aiutarli  a uscire dalla vita di strada e ricominciarne una normale. Per finire, posso anche dire che i ragazzi crescono incontrando l’amore di Dio; vivono la loro vita nella dignità e impegnandosi nello studio o nel lavoro, nel rispetto di se stessi e degli altri.
Grazie Suore, e buona continuazione
Gisele (Congo)
Andrea
Sono davvero un dono grande i giorni trascorsi qui a Giriteka. Sembrerà strano, ma il primo dono è il lasciarsi ferire dalla povertà che colora tutto l’ambiente circostante: penso alle famiglie incontrate nelle campagna da cui proviene parte dei ragazzi del centro, alle condizioni dei malati incontrati in ospedale (comunque più fortunati di chi non ha i soldi per andarci), ai ragazzi di strada incrociati al mercato e nelle vie della città. Un altro dono è essere testimoni della scelta di migliorare la propria condizione  che questi ragazzi cresciuti troppo in fretta fanno quando varcano il cancello di Giriteka; è un dono anche incontrare le loro fragilità. Sono un dono anche le emozioni che, anche se non cercate, arrivano comunque, quando l’uno o l’altro bambino ti avvicina per una confidenza; ma basta anche solo vederli correre a piedi nudi mentre con tutta la loro grinta giocano a pallone su un prato chiazzato di buche e terra rossa, o anche  vederli rapiti dalle immagini di un film di cui non capiscono le parole (non esistono film doppiati in kirundi, la loro lingua.) A Giriteka si innescano anche circoli virtuosi: alcuni ragazzi cresciuti nel Centro accolgono  nelle casette succursali quelli più piccoli e li accompagnano nel cammino di recupero della propria dignità, piegata da una vita corta di anni ma lunga di emarginazioni. Giriteka è anche un luogo in cui convergono le energie positive dei tanti amici che dall’Italia fanno sentire la propria vicinanza ed è anche una vera e propria calamita che attira chi è venuto quaggiù in Burundi per contribuire alla maturazione di questo paese tanto complicato, ma a cui nonostante tutto è impossibile non affezionarsi. Per tutti questi doni, un grazie speciale alle Sorelle (mi piace chiamarle così) Mariste che, con tutti i collaboratori di Giriteka, mi hanno accolto e accompagnato con pazienza nell’incontro con questa realtà, segno di concreta speranza per gli ultimi. Grazie.
Andrea (Italia)