Carissimi amici e benefattori,
a ciascuno i nostri più cari auguri per un Santo Natale 2010 e Felice Anno Nuovo 2011. Il Dio che condivide la nostra vita di uomini continui a essere luce, incoraggiamento e sostegno per quanti, in un modo o nell’altro, scelgono di camminare con i più “lontani”.
Natale è un’occasione per rompere un lungo silenzio. Infatti, nonostante la buona volontà e le buone intenzioni non riesco a scrivere più di due volte all’anno, Natale e Pasqua, per darvi notizie della nostra vita al Centro Giriteka. Vita che è molto intensa, come lo può far supporre l’accoglienza e l’accompagnamento di più di 200 ragazzi di strada nelle diverse fasi di recupero e di reinserimento nella vita familiare e sociale.
Questo è stato un anno particolarmente impegnativo per il cambiamento delle suore che compongono la comunità e servizio del Centro. Infatti Sr. Aqela è ritornata alle Fiji, in Oceania e Sr. Christiana ha ripreso gli studi. Dopo un lungo periodo di attesa sono arrivate altre due suore: Sr. Adelia, di Sarezzo, Brescia e Sr. Emilie, di Haïti. Ora si stanno ambientando e questo richiede un certo tempo… I ragazzi ricordano con tanta nostalgia Sr. Aqela e Sr. Christiana, con le quali è stato iniziato questo Centro sette anni fa e con le quali abbiamo camminato bene insieme. Affidiamo il futuro alla Provvidenza…
Il ritmo di vita al Centro continua come sempre. Abbiamo avuto il piacere di accogliere molti visitatori di passaggio, sia burundesi sia italiani, che vengono a renderci visita e che ci incoraggiano per quanto stiamo vivendo. Altri italiani, residenti in Burundi come membri di gruppi di volontariato, ci danno una mano secondo le loro competenze ed esperienze professionali. Il Centro è nato e continua a crescere con la collaborazione di tanti, vicini e lontani, che credono nel recupero, anche se faticoso, di questi ragazzi. Pensiamo con particolare riconoscenza a Giulia Cherubini, che ha trascorso quattro mesi qui al Centro “regalandoci” una presenza ricca di professionalità vissuta con grande disponibilità e amore per questi ragazzi, che non la dimenticheranno facilmente. Per loro, sovente abbandonati, una presenza attenta e premurosa è quanto, più di ogni altra cosa, li aiuta a riconciliarsi con la vita e con la società. Francesca e Damiano dello SVI, impegnati in un progetto di formazione agricola a 8 km da Ngozi, a Mivo, trovano il tempo di darci una mano preziosa: Damiano per lo sport e Francesca in un lavoro di segreteria come contabile. Presenza nascosta, ma molto preziosa, che mi permette una maggiore disponibilità di presenza diretta fra i ragazzi.
I collaboratori, alcuni dei quali hanno acquisito una buona esperienza, costituiscono un sostegno insostituibile nelle varie fasi di accompagnamento di questi ragazzi, che va dal primo incontro sulla strada, all’ingresso nel Centro e al reinserimento nelle loro famiglie. Le visite alle famiglie d’origine nella ricerca del reinserimento ci riservano sovente delle tristi sorprese. Per esempio in questi giorni abbiamo trovato il papà di un bambino, quasi morente, in una specie di casa (una lamiera appoggiata al pezzo di muro che ancora non era caduto, per proteggersi dalla pioggia…). Naturalmente lo abbiamo portato in ospedale e lo stiamo seguendo. Le visite quindi, più che risolvere il problema del bambino, sovente, ne aggiungono degli altri. Pazienza! Facciamo quello che possiamo per quanti incontriamo sul nostro cammino.
Attualmente possiamo contare su 3 assistenti sociali, 3 insegnanti, 2 universitari residenti al Centro, 8 responsabili di laboratori e attività varie. A questi si uniscono i ragazzi ormai grandi, nelle loro famiglie, che sono assunti come operai nei vari ateliers, in cucina, come portinai, nel lavoro dei campi, ecc. Complessivamente, fra animatori e operai, arriviamo a 55 persone impegnate nelle varie funzioni (attività) al Centro.
Le attività che si svolgono al Centro:
· la scolarizzazione: quest’anno possiamo contare 138 ragazzi alla scuola elementare statale, 8 alla scuola media, 30 alla scuola parrocchiale, catecumenato, dove, oltre alla formazione di base, si preparano al battesimo (18 lo hanno ricevuto quest’anno), 30 alla scuola interna, scuola per coloro che accogliamo ogni giorno, recuperati al mercato o sulla strada;
· formazione umana/cristiana: corsi bisettimanali di catechesi (grazie alla disponibilità di una suora locale catechista), di formazione sociale (grazie ai nostri assistenti sociali), di educazione igienico-sanitaria e norme di base di diritto (grazie alla disponibilità di universitari presenti al centro);
· la falegnameria: atelier di produzione e scuola di apprendimento;
· un forno: per la produzione di pane, biscotti, pizza, ecc.;
· la carpenteria: qui produciamo delle piccole cucine per il risparmio di legna o carbone;
· un atelier di cucito;
· un barbiere: attività ora aperta anche al pubblico;
· agricoltura;
· allevamento: di polli, conigli e maiali.
Gli ateliers sono quelli di sempre, solo che si specializzano sempre di più grazie all’assistenza tecnica e alle attrezzature sempre più efficienti che ci vengono fornite dagli amici italiani. Per il forno in particolare siamo molto riconoscenti alla ditta Zucchelli, che tramite la Signorina Giovanna, ci assicura un’assistenza in tempo reale. In questi giorni ci ha fatto pervenire una nuova macchina e varie attrezzature per migliorare la produzione di biscotti e torte. Qui siamo in città e ci sono persone, soprattutto stranieri, che si possono permettere l’acquisto di questi beni, dalle torte e i biscotti che produciamo nella panetteria, fino ai tavoli e ai letti che produce la nostra falegnameria: questa è un’importante fonte di auto-finanziamento del Centro. Ci sono clienti che si presentano dicendo: “ci hanno detto che a Giriteka possiamo trovare dei lavori che si distinguono per la grande qualità”. Questo riconoscimento ci fa piacere poiché questi ragazzi, prima disprezzati da tutti, sono apprezzati per quello che riescono a produrre. Il nome di questo Centro: Giriteka = recupera la tua dignità, è riconosciuto e sta diventando una realtà.
Sono ormai più di 200 ragazzi che accompagnamo nelle varie fasi di recupero. Ogni giorno ne arrivano di nuovi che prendono il posto di coloro che, alla fine dell’anno scolastico abbiamo potuto reinserire (dodici quest’anno). Questi ragazzi sono stati riaccolti nelle loro famiglie o si sono trasferiti in nuove casette, dove vivono con altri più grandi. Complessivamente abbiamo costruito finora 58 casette e acquistato 47 terreni. Questo ha permesso la riunificazione di nuclei familiari dispersi e l’accoglienza di ragazzi che prima vivevano sulla strada da parte di ragazzi più grandi. Un grazie particolare a quanti ci hanno aiutato in questa iniziativa. Il sostegno economico alle famiglie locali di accoglienza, 31 in questo momento, è pure molto importante. La disponibilità di queste famiglie ci permette di trovare una soluzione alternativa al mercato, soprattutto per la notte, per coloro per i quali non abbiamo ancora trovato una soluzione definitiva. Naturalmente, essendo molto povere queste famiglie non possiamo caricarle di altre bocche da sfamare per cui, a fine settimana, diamo loro un aiuto in natura. A tutti coloro che ci aiutano attraverso le adozioni a distanza va la nostra riconoscenza per il loro costante sostegno e per la loro pazienza nel sopportare i nostri limiti di tempo che ci impediscono comunicazioni più frequenti.
Un grazie a tutti quanti ci hanno sostenuto nel nostro cammino con questi ragazzi. Cammino di cui fanno parte anche tutti quelli che ci hanno aiutato, incoraggiato e soprattutto che hanno credouto in questa non facile impresa.
Con Sr. Adelia e Sr. Emilie una caro saluto e ancora tanti auguri, con riconoscenza.
Sr. Bruna Chiarini
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